Curiosità

Rome

In vista di un prossimo interessantissimo articolo incentrato nel set cinematografico della serie tv Rome, girata negli studios di Cinecittà a Roma, non poteva mancare un breve articolo per presentare il telefilm a coloro che ancora non la conoscessero o chi invece ha avuto modo di seguirla.

Rome è una serie televisiva storico-drammatica statunitense, britannica e italiana creata da Bruno Heller, John Milius e William J. MacDonald. Le due stagioni di cui si compone per un totale di 22 episodi, sono state trasmesse su HBO, BBC Two e Rai 2 tra il 2005 e il 2007.

La serie è ambientata nel I secolo a.C., momento segnato dalla transizione dell’antica Roma dalla fase repubblicana a quella imperiale.  Il ricco cast interpreta sia personaggi storici (Augusto, Marco Antonio, Cesare, Cleopatra, etc.) che di pura fantasia, come ad esempio i due soldati Lucius Vorenus e Titus Pullo, che vedono le proprie vite intrecciarsi con alcuni eventi storici chiave dell’epoca.Il telefilm ha ricevuto una notevole attenzione da parte dei media fin dagli esordi, proprio per la sua ambientazione alquanto realistica, ed ha ricevuto numerosi premi e nomination durante le sue due stagioni.

Trama

Locandina

La serie è ambientata a Roma nella seconda metà del I secolo a.C., nel periodo in cui la Repubblica, ormai verso la sua fine, è scossa dalle violente guerre civili. All’interno di questo contesto si vanno ad alternare e si intrecciano le storie di personaggi storici realmente esistiti.

La serie pone i riflettori non solo sulle vite e le gesta dei personaggi ricchi, potenti e storicamente significativi, ma si concentra anche sulle vite, le fortune e le relative famiglie di due uomini comuni, due soldati, Lucius Vorenus e Titus Pullo (personaggi realmente esistiti e nominati nel De bello gallico, i quali però ricoprivano entrambi il ruolo di centurione).

La prima stagione è incentrata sulla guerra civile di Giulio Cesare del 49 a.C. contro la fazione conservatrice tradizionalista del Senato romano (gli Ottimati), la sua ascesa alla dittatura su Roma e la sua caduta, che si estende tra la fine delle sue guerre galliche (52 a.C.) fino al suo assassinio durante le famigerate Idi di marzo (15 marzo 44 a.C.). Sullo sfondo di questi eventi, assistiamo all’emergere della figura del giovane Ottaviano, destinato a diventare Augusto, il primo imperatore di Roma.

La seconda stagione approfondisce la lotta per il potere tra Ottaviano e Marco Antonio, scatenatesi in seguito all’assassinio di Cesare, e tratta quindi il periodo che va dalla morte di Cesare nel 44 a.C. al suicidio di Antonio e Cleopatra nel 30 a.C. dopo la loro sconfitta nella battaglia di Actium.

Le riprese e il set

Rome fu girato in co-produzione con Rai Fiction tra il marzo 2004 e il maggio 2005 negli studios di Cinecittà, nel teatro di posa 6 a Roma. Si tratta del più grande degli stabilimenti e copre una superficie di quasi quattro ettari. La serie televisiva Rome è considerata ancora oggi una delle serie più costose nella storia della televisione. La ricostruzione del set è stata inoltre un’impresa monumentale durata circa 9 mesi che ha coinvolto tutte le maestranze di Cinecittà e una squadra internazionale di più di 300 persone.

Il set si inserisce perfettamente tra i teatri di posa degli stabilimenti e permette di fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo portando gli spettatori alla Roma del I secolo a.C.

Sulla piazza ricreata del Foro si affacciano i templi di Giove e di Venere, la Curia (sede del Senato) e la Basilica Giulia, ma anche un arco di trionfo e una domus patrizia, la casa dei romani più abbienti. Accanto a quest’ultima si apre un’altra zona del set, una scenografia nella scenografia, con un solo passo infatti ci si sposta nella Suburra, il quartiere povero e popolare della Roma antica, animato dalle botteghe degli artigiani e dal mercato.

Premettiamo che però la scenografia non è per niente una ricostruzione fedele della città antica, soprattutto per quello che riguarda le dimensioni degli edifici e la vicinanza tra questi, molto maggiore nella Roma reale. Su un aspetto però gli scenografi si sono concentrati in maniera accurata, ovvero nella resa del colore, caratteristica importantissima delle architetture antiche. Oltre alla sua evidente monumentalità, la caratteristica principale del set è proprio la cromaticità spiccata: i rossi, i blu, i verdi, assieme alle decorazioni vivaci, fanno sì che il pubblico – abituato a visualizzare “in bianco” le rovine – possa scoprire quali furono realmente i colori originali della Roma Repubblicana.

Purtroppo una parte significativa del set fu distrutta in seguito a un incendio, che ridusse in cenere una parte degli studi di Cinecittà nel 2007.  Un ulteriore incendio devastò parte della medesima scenografia nel luglio del 2018.

Immagine dal poster promozionale

Libertà di adattamento della sceneggiatura

  • Tito Pullo e Lucio Voreno sono realmente esistiti, ma non esattamente nei ruoli proposti dalla finzione scenica: erano due centurioni della XIII legione che stavano raggiungendo i gradi più alti, in continua competizione tra loro per guadagnarsi la promozione di grado. I nomi latini (gli unici di soldati di basso rango a essere citati da Cesare stesso nel de Bello Gallico) erano rispettivamenteTitus Pullo e Lucius Vorenus. Nonostante non vi siano ulteriori informazioni sul loro destino all’indomani della resa di Vercingetorige, è assai improbabile che abbiano seguito i destini di Cesare, Antonio e Ottaviano dalla campagna in Gallia fino all’impero di Augusto nelle modalità mostrate nella serie.

 

  • Anche nel caso diOttaviano Augusto si assiste a un capovolgimento sostanziale del ritratto che ne tramanda la storiografia: nella serie, viene rappresentato come una persona superba, che disprezza le persone di rango inferiore e che non mostra (a differenza di Cesare) il minimo scrupolo a eliminare fisicamente i suoi oppositori. Anche la sua devozione alla famiglia, unitamente all’osservanza dei costumi romani, diventa l’appendice patologica della sua ossessione per le regole.

 

  • Cesarione, nella serie, viene concepito nel deserto da Cleopatra e Tito Pullo, non sarebbe quindi figlio della regina egiziana di Giulio Cesare. Nel telefilm Cesare ignaro della cosa, riconosce Cesarione infante al popolo alzandolo sopra la propria testa, mostrando pubblicamente in questo modo di riconoscerlo come figlio (circostanza della quale non si ha alcuna notizia storica).

 

  • Il carattere licenzioso e manipolatore del personaggio diAzia, madre di Ottaviano, non ha riscontro nelle fonti storiche: nel Dialogus de oratoribus,Tacito la descrive come una donna eccezionalmente religiosa e morale e una delle matrone più ammirate nella storia della Repubblica.

 

  • Nel secondo episodio della prima stagione (“Come Tito Pullo rovesciò la Repubblica”), mentre Cesare sta varcando il Rubicone, il suo allora luogotenente Marco Antonio strizza l’occhio a un bambino che pesca lì vicino. Tuttavia, l’occhiolino non aveva affatto l’attuale significato di complicità: all’epoca veniva, infatti, utilizzato per esprimere una sorta di “parola d’ordine” fra alleati militari.
Immagine dal poster promozionale

Errori storici

Non si poteva qui non far riferimento ai diversi errori storici presenti nelle due stagioni del telefilm.

 

  • Nella serie televisiva, la morte di Giulia, figlia di Cesare e sposa di Pompeo, avviene due anni dopo la reale data di morte (nel 52 a.C. anziché nel 54 a.C.).

 

  • È completamente omessa la figura di Tito Labieno, il più importante luogotenente di Cesare durante le campagne in Gallia – ruolo che viene invece affidato nella serie a Marco Antonio – che successivamente passò nelle schiere dei sostenitori di Pompeo.

 

  • Ottavia e Gaio Claudio Marcello non divorziarono mai; Ottavia si risposò con Marco Antonio dopo la morte del primo marito avvenuta nel 41 a.C. Inoltre Ottavia e Gaio Claudio Marcello ebbero ben 2 figli.

 

  • Quando Cesare attraversò in armi il Rubicone, il 10 gennaio del 49 a.C., Marco Antonio si trovava in Italia e si incontrò solo successivamente con il suo comandante.

 

  • È completamente omessa la campagna militare di Cesare in Iberia al fine di sconfiggere le legioni pompeiane ivi stanziate. Analogamente è omessa anche la campagna nella provincia cartaginese condotta dal generale cesariano Gaio Scribonio Curione e conclusasi con il totale annientamento delle truppe condotte da quest’ultimo.

 

  • Quando Cesare fu assassinato, Ottaviano non si trovava a Roma – a casa di Servilia con la madre, come si vede nella serie -, bensì ad Apollonia, in Epiro, nell’odierna Albania, dove stava assistendo ai preparativi per la guerra contro i Parti. Quando ebbe la notizia della morte di Cesare, decise di rientrare a Roma per reclamare i diritti di figlio adottivo ed erede, tuttavia vi giunse più di due mesi dopo. Per tale motivo, non poté intervenire sulle decisioni prese Marco Antonio subito dopo l’assassinio di Cesare.

 

  • I due cesaricidi Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino non morirono durante il corso della Battaglia di Filippi, ma si suicidarono alla fine di essa.

 

  • Durante la seconda stagione, viene mostrato il senatore Marco Tullio Cicerone assassinato per mano di Tito Pullo mentre soggiornava nella sua villa di Tusculum. Nonostante il senatore avesse una villa a Tusculum, le fonti storiche riportano invece che fu ucciso sua villa a Formia per mano dei sicari di Marco Antonio nel 43 a.C. nella. Inoltre, poco prima di uccidere Cicerone, Tito Pullo gli chiede il permesso di cogliere delle pesche da un albero, cosa anche questa impossibile dal momento che le pesche giunsero a Roma solo dopo il I secolo d.C.

 

  • Nel terzo episodio della prima serie, appare un carro trainato da buoi con un collare rigido a spalla, una briglia che però risulta essere stata inventata solo nell’XI secolo.

 

  • La madre di Ottaviano, Azia maggiore, morì nel 43 a.C., l’anno dopo l’uccisione di Cesare, mentre nella serie tv appare in vita anche dopo la battaglia di Azio del 31 a.C.

 

  • Alla morte di Cleopatra, Cesarione è rappresentato come un bambino di 12-13 anni. Quando fu ucciso su ordine di Ottaviano aveva invece 17 anni.

 

  • Quando Lucio Voreno distrugge la statua della Concordia, asserisce di essere figlio di Ade (il dio greco degli inferi), invece che del suo corrispettivo romano Plutone.

 

Ho terminato. se vi vengono in mente altri errori, segnalateli nei commenti!

Immagine dal poster promozionale

Formatesi presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e la specialistica-magistrale in Storia del Patrimonio Archeologico e Storico-Artistico, si è specializzata all’Università degli Studi di Milano diplomandosi in Beni Archeologici. Libero professionista, si occupa di archeologia informatica e virtual heritage, allestimenti museali, grafica 2d e prodotti multimediali applicati ai Beni Culturali. Collabora con diversi enti pubblici e privati nell’ambito di progetti relativi la ricerca, valorizzazione, comunicazione e promozione dei Beni Culturali. Si occupa della creazione di percorsi culturali relativi all’intera Penisola italiana e dello sviluppo di contenuti (creazione di testi e produzione fotografica) per pubblicazioni cartacee e virtuali. Tra i suoi interessi di studio si hanno lo sviluppo di nuove tecniche e mezzi di comunicazione per la valorizzazione dei Beni Culturali e l’evoluzione della simbologia del potere tra Tardoantico e Altomedioevo.

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