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Visita virtuale alle Terme di Caracalla per il “Natale di Roma”

La Soprintendenza Speciale di Roma aderisce alla campagna La cultura non si ferma, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, offrendo ai propri cyber visitatori la possibilità di intraprendere on-line una visita virtuale delle Terme di Caracalla.

L’occasione è quella del Natale di Roma. Secondo lo storico latino Varrone, Romolo avrebbe fondato la città eterna il 21 aprile del 753 a.C.

“Questo video dedicato a uno dei più importanti e maestosi complessi termali di età imperiale, è il nostro contributo per celebrare il 2.773° natale di Roma – spiega Daniela Porro, Soprintendente speciale di Roma –. I contenuti che ogni giorno pubblichiamo sul nostro sito e sulla pagina Facebook e Instagram della Soprintendenza, sono un modo per restare insieme e divertirvi, facendovi cogliere da vicino dettagli che, in tempi normali, possono sfuggire. Speriamo così anche di invogliarvi a tornare nei nostri luoghi della cultura appena sarà di nuovo possibile”.

Una passeggiata tra le rovine delle imponenti Terme di Caracalla, con come guida d’eccezione Marina Piranomonte, Direttore del complesso, che condurrà gli internauti attraverso le palestre, vero capolavoro architettonico (bellissima quella Occidentale, in cui c’era il Toro Farnese oggi custodito al Museo Archeologico di Napoli), i monumentali frigidarium e calidarium, gli spettacolari mosaici, fino alla natatio, la piscina più grande del complesso e unico ambiente scoperto. E ancora verrà data la possibilità di scoprire i lunghi sotterranei, cuore tecnologico del complesso, il mitreo, il più grande conservato dell’Impero romano, per scoprire come quelle di Caracalla siano le Terme imperiali architettonicamente meglio conservate a Roma.

Il tutto sarà arricchito dalle ricostruzioni tridimensionali che hanno lo scopo di aiutere lo spettatore ad avere un’idea di come doveva apparire questo complesso ai tempi dell’antica Roma.

Ricostruzione virtuale delle terme
Immagine dal progetto "Caracalla IV Dimensione" ©Soprintendenza Speciale di Roma

Uno sguardo nel nostro passato per scoprire anche il futuro, con le numerose iniziative dedicate all’arte contemporanea che, negli ultimi anni, ha invaso gli spazi delle Terme di Caracalla con grandi maestri come Michelangelo Pistoletto, Mauro Staccioli, Antonio Biasiucci, Fabrizio Plessi, Alvin Curran.

L’appuntamento con il video celebrativo è fissato per oggi, 21 aprile, su canale ufficiale YouTube del Mibact alle ore 10.00 (italiane)

Con la concessione della musica eseguita dall’Orchestra e dal Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano e delle immagini da drone di Rai Teche, l’appuntamento con la visita virtuale è fissato per oggi, 21 aprile, sul canale ufficiale YouTube del Mibact alle ore 10.00 (fuso orario italiano).

Terme di Caracalla

È un complesso straordinario per dimensioni e decorazioni, le Thermae Antoninianae, rappresentano uno dei più grandi edifici imperiali meglio conservati dell’antichità. Furono costruite nella parte meridionale di Roma su iniziativa dell’imperatore Marco Aurelio Antonino Bassiano, detto Caracalla, figlio di Settimio Severo, che inaugurò l’edificio centrale nel 216 d.C.

La pianta rettangolare è tipica delle “grandi terme imperiali”: non si trattava di un edificio adibito solo per il bagno, lo sport e la cura del corpo, ma era anche un luogo per il passeggio e lo studio. Il blocco centrale, quello destinato propriamente alle Terme, è disposto su un unico asse lungo il quale si aprono in sequenza il caldarium, il tepidarium, il frigidarium e la natatio.  Ai lati, disposti simmetricamente e raddoppiati, si trovavano le due palestre e gli spogliatoi. Nel recinto che circonda l’area centrale erano invece presenti, a sud, le cisterne e le due biblioteche simmetriche, a ovest e a est, le due grandi esedre oltre gli accessi principali e le tabernae inserite nello spazio perimetrale, nord.

Terme di Caracalla, Roma, Visita virtuale al Mitreo, ©Soprintendenza Speciale di Roma

I sotterranei erano il fulcro della vita del complesso, il luogo in cui lavoravano centinaia di schiavi e di operai specializzati in grado di far funzionare l’ingegnosa macchina tecnologica che erano le Terme. Conservati per circa due chilometri, i sotterranei erano un dedalo di gallerie carrozzabili dove si trovavano oltre ai depositi di legname, l’impianto di riscaldamento, costituito da forni e caldaie, un impianto idrico, un mulino e il Mitreo, uno dei più grandi conservati nella città di Roma, in cui è ancora oggi riconoscibile la fossa sanguinis, probabilmente utilizzata per i rituali di iniziazione degli adepti del culto. Il Mitreo è parte integrante del complesso termale e denota la forte vicinanza della famiglia dei Severi ai culti di origini orientali.

Terme di Caracalla, Roma, Visita virtuale ai sotterranei, ©Soprintendenza Speciale di Roma

Dal 20 dicembre 2017, le Terme di Caracalla sono il primo grande sito archeologico ad essere interamente fruibile in 3D grazie agli speciali visori “Caracalla IV Dimensione“. La visita virtuale si articola in dieci capitoli, che corrispondono ad altrettanti spazi delle Terme. All’interno delle ricostruzioni digitali sono state inserite le immagini reali di alcune statue e decorazioni dell’impianto termale che oggi sono esposte in vari luoghi, tra cui il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Reggia di Caserta e Piazza Farnese.

Terme di Caracalla, Roma, Palestra – Ricostruzione 3D con Toro Farnese, ©Soprintendenza Speciale di Roma

La tecnologia di “Caracalla IV Dimensione” si basa su un visore, all’interno del quale è inserito uno smartphone con uno specifico software. Una tecnologia semplice e molto sicura utilizzabile anche dai più piccoli. Con semplici comandi gestiti da un solo pulsante, l’apparecchio dotato di georeferenziazione, riproduce i luoghi dove si trova in quel momento il visitatore con una prospettiva del tutto immersiva, che gli copre tutto lo spazio visivo.

Terme di Caracalla, Roma, Natatio – Ricostruzione 3D, ©Soprintendenza Speciale di Roma

Le Terme di Caracalla si illuminano con il tricolore

Un’altra interessante iniziativa che vede protagoniste le Terme di Caracalla è quella promossa dalla Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e realizzata in collaborazione con Acea Gruppo, che vede gli edifici illuminati simbolicamente con il tricolore italiano per tutta la durata dell’emergenza sanitaria.

“Illuminare con il tricolore le Terme di Caracalla – ha dichiarato la Soprintendente Speciale Daniela Porro – è per la Soprintendenza un segno e un invito, tra gli altri, all’unità in un momento tanto critico per il Paese. Sulla scia dei palazzi storici e dei monumenti, mi piace sottolineare che accendere con il tricolore anche il grande prospetto delle Terme di Caracalla, una quinta monumentale che chiude il lato Sud della città storica, sia di buon auspicio perché i luoghi della cultura possano riaprire al più presto, non appena sarà possibile farlo in completa sicurezza”.

Roma, emergenza coronavirus, le Terme di caracalla illuminate con il Tricolore Italiano, Foto di © Alessandro Serranò

Formatesi presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e la specialistica-magistrale in Storia del Patrimonio Archeologico e Storico-Artistico, si è specializzata all’Università degli Studi di Milano diplomandosi in Beni Archeologici. Libero professionista, si occupa di archeologia informatica e virtual heritage, allestimenti museali, grafica 2d e prodotti multimediali applicati ai Beni Culturali. Collabora con diversi enti pubblici e privati nell’ambito di progetti relativi la ricerca, valorizzazione, comunicazione e promozione dei Beni Culturali. Si occupa della creazione di percorsi culturali relativi all’intera Penisola italiana e dello sviluppo di contenuti (creazione di testi e produzione fotografica) per pubblicazioni cartacee e virtuali. Tra i suoi interessi di studio si hanno lo sviluppo di nuove tecniche e mezzi di comunicazione per la valorizzazione dei Beni Culturali e l’evoluzione della simbologia del potere tra Tardoantico e Altomedioevo.

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