Mostra Tutankhamon - Viaggio Verso L'eternità ©Carlo Marrazzo
Archeologia,  Curiosità,  Mostre

Tutankhamon – Viaggio verso l’eternità

Il 4 novembre del 1922 l’archeologo inglese Howard Carter scoprì la tomba del faraone Tutankhamon, ma dovette aspettare il 16 febbraio dell’anno successivo per aprire ufficialmente i sigilli di questa straordinaria sepoltura rimasta inviolata dal XIV secolo a.C. Al suo interno si rinvenne un ricchissimo corredo funerario: 2000 reperti, oltre a un sarcofago d’oro massiccio del peso di ben 110 kg e alla famosa maschera d’oro che tutti noi conosciamo.

Quest’anno ricorre il centenario di questa scoperta, una tra le più importanti della storia dell’archeologia, e proprio in omaggio alla figura di Tutankhamon, un faraone ancora oggi avvolto dalla leggenda e il mistero, è dedicata la mostra “Tutankhamon – Viaggio verso l’eternità”.

Sono andata a visitare personalmente l’esposizione ospitata al Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino (dal 19 febbraio al 3 luglio 2022), nel suggestivo parco del Valentino, se il tema della mostra vi ha incuriosito, vi invito a proseguire la lettura dell’articolo, dove vi parlerò della mia esperienza e delle impressioni che ho avuto al riguardo.

Da parte mia ringrazio di cuore l’ente organizzatore della mostra Innovation CGMZ Srl che si occupa da anni di esposizioni a carattere storico divulgativo e lo staff con il quale ho interagito per la cortesia e disponibilità riservatemi, in particolare ringrazio Germana Grasso dell’Ufficio Stampa, il social manager di Instagram (qui trovate la relativa pagina) e il resto del team, dal call center alla biglietteria, fino ad arrivare agli addetti della virtual room, tutti molto professionali e gentilissimi.

La mostra

L’esposizione, a cura dell’egittologa Clarissa Decembri, già in mostra al Castel dell’Ovo di Napoli (fino al 30 settembre 2022), raddoppia la possibilità di visita con la sede torinese a Palazzo della Promotrice delle Belle Arti di Torino.

Si tratta in realtà di un evento che fa parte di un tour mondiale avente lo scopo di avvicinare il grande pubblico all’affascinante cultura egizia, attraverso il racconto della vita e della morte di Tutankhamon, il giovane faraone della XVIII dinastia che salì al trono all’età di nove anni, regnò per quasi dieci e dopo la morte venne seppellito nella Valle dei Re, in una tomba contenente un corredo ricchissimo giunto fino a noi quasi intatto.

L’importanza della scoperta, la più famosa della storia dell’egittologia e una delle più rilevanti dell’archeologia mondiale, risiede proprio nel fatto che si tratta di una delle pochissime sepolture dell’antico Egitto pervenutaci quasi intatta, l’unica di un sovrano e di conseguenza, tra quelle note, la più ricca.

Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, una delle sale espositive, ©Lorena Cannizzaro

La mostra a Castel dell’Ovo di Napoli comprende sessanta reperti autentici provenienti dalla collezione egizia del Museo Archeologico di Firenze e circa cento repliche ufficiali degli oggetti più importanti del tesoro di Tutankhamon realizzate a Il Cairo in collaborazione con il Ministero delle Antichità Egizie. Tali manufatti, oltre alle elaborate scenografie e all’applicazione della realtà virtuale, realizzata da Unsquare Life, permettono al visitatore un viaggio nel passato e nello specifico al momento della scoperta della sepoltura da parte di Carter.

«Era giunto il momento decisivo. […] ampliando un po’ il foro, vi inserii una candela e scrutai dentro. Lord Carnarvon, Lady Evelyn e Callender mi stavano alle spalle, in ansiosa attesa […] man mano che i miei occhi si abituavano al buio, i particolari del locale emersero lentamente dall’oscurità: animali dall’aspetto strano, statue e oro, ovunque il luccichio dell’oro. Per un attimo rimasi muto per lo stupore, e quando Lord Carnarvon, incapace di attendere oltre, mi chiese ansiosamente: “Riuscite a vedere qualcosa?” fui solo capace di rispondere: “Sì, cose meravigliose”».

Con queste parole l’archeologo Howard Carter descrisse il momento emozionante in cui scorse per la prima volta il contenuto di parte del corredo funerario di Tutankhamon. Ripercorrendo le varie sale della mostra si può rivivere proprio tale esperienza in modo immersivo, sia materialmente grazie alla riproduzione di alcuni ambienti della tomba, ma anche virtualmente.

Tra i vani riprodotti si ha ad esempio l’anticamera, il cui interno è visibile tramite delle aperture tattiche presenti su una parete. Un modo questo per vedere con i propri occhi cosa scorse Carter nella semioscurità che avvolgeva la stanza. Opere preziose accatastate sul pavimento e alle pareti del vano: carri smontati, letti aurei zoomorfi e tanti altri oggetti che facevano parte del ricchissimo corredo funebre del giovane faraone.

Alquanto suggestiva è anche la camera funeraria, l’unico ambiente con le pareti dipinte della tomba. Lo stesso scopritore pare prenderci per mano accompagnandoci al suo interno, e attraverso un utilissimo quanto gradevole gioco di luci, è possibile riconoscere e interpretare le diverse immagini presenti sulle pareti, raffiguranti il viaggio nell’aldilà di Tutankhamon.

Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, riproduzione del sarcofago d'oro, ©Lorena Cannizzaro

Gli stessi ambienti si possono inoltre percorrere tramite un tour virtuale, durante il quale si ottengono informazioni su diversi elementi del corredo funerario e rivivere l’esperienza vissuta da Carter cento anni fa.

Molto interessante è anche il reparto adibito alla mummificazione, che permette di osservare e comprendere le varie fasi di tale procedura che secondo l’opinione degli antichi Egizi, permetteva al corpo di conservarsi per poi “rivivere” nel regno dei morti.

Ma non è finita qui, l’ultima parte della mostra è dedicata alle foto storiche relative la scoperta della tomba. Pannelli riproducono gli scatti che hanno immortalato i sigilli della sepoltura ancora intatti, Carter e gli operai al lavoro, lo spettacolare sarcofago del faraone, i sarcofagi più piccoli delle sue presunte figlie, e molto altro ancora.

Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, foto storica raffigurante Howard Carter, ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, foto storica raffigurante i due piccoli sarcofagi con il loro contenuto, ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, foto storica raffigurante la maschera d'oro al momento della scoperta, ©Lorena Cannizzaro

Un tripudio d’oro

La mostra è però anche un piacevolissimo tripudio… d’oro, non scherzo! Come vi accennavo, il visitatore può ammirare le dettagliate riproduzioni di diversi oggetti appartenenti al corredo funerario di Tutankhamon, moltissimi dei quali furono realizzati con questo preziosissimo materiale.

Per comprendere meglio il valore che gli antichi Egizi attribuivano a questo metallo, bisogna considerare che veniva ricollegato alle divinità. Infatti era convinzione comune che la pelle degli dèi fosse d’oro mentre le loro ossa fossero d’argento. Tale idea è strettamente legata alla proprietà insita di questo metallo di mantenere il proprio colore dorato nonostante il passare del tempo. Questa caratteristica veniva infatti interpretata come un simbolo di incorruttibilità e di conseguenza di immortalità. In particolar modo l’oro era associato soprattutto al dio solare Ra e di conseguenza al faraone l’incarnazione terrena del dio solare Horus figlio di Ra.

Mostra Tutankhamon © Carlo Marrazzo
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, riproduzione della maschera d'oro, ©Carlo Marrazzo

Tra le riproduzioni esposte non posso non menzionare lo splendido trono d’oro, le statue del Ka, i letti dorati, la famosissima maschera e l’altrettanto prezioso sarcofago del giovane sovrano, tutti realizzati con estrema maestria e cura.

Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, riproduzione della maschera funeraria di Tuya, ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, riproduzione della maschera funeraria di Tutankhamon, ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, riproduzione di una delle due statue del Ka, ©Lorena Cannizzaro

Lo sfortunato faraone

Un particolare focus è dedicato agli esami realizzati sulla mummia di Tutankhamon, attuati per accertare eventuali patologie e possibili cause di morte.

Sappiamo che il corpo venne sottoposto a radiografie che verificarono l’assenza di  malformazioni o danni traumatici a carico del capo e del tronco, mentre invece esisteva una frattura, non completamente rinsaldata, a carico della gamba sinistra; un esame dei piedi consentì inoltre di accertare che il piede destro presentava caratteristiche compatibili con una possibile deformità attribuibile a equinismo, nonché necrosi di alcuni tessuti che risultavano mancanti; il piede sinistro, a sua volta, presentava il secondo e terzo dito in abduzione; il secondo dito era, inoltre, più corto poiché mancante della falange media.

La diagnosi che ne derivò fu che il soggetto soffriva della Malattia di Köhler e che questa era ancora in corso all’atto della morte; una tale condizione protrattasi nel tempo, unitamente al piede equino a destra, causò di certo una non corretta distribuzione del peso corporeo, e conseguente difficoltà alla deambulazione del sovrano, che poteva solo in parte essere corretta dall’uso di un bastone. Tale diagnosi ben si combinerebbe, peraltro, con l’alto numero di bastoni da passeggio (circa 130) rinvenuti all’interno della sepoltura, tutti recanti evidenti tracce di usura.

Sfortunatamente, sebbene il sarcofago sia rimasto inviolato per oltre 3000 anni, la mummia del faraone si conservò in pessime condizioni. Tale causa fu individuata in un’azione di lenta autocombustione dei tessuti cutanei scatenatesi per via degli oli abbondantemente spalmati dagli imbalsamatori sul defunto prima di avvolgerlo nelle bende. Ulteriori danni furono poi provocati alla salma dai tentativi di estrazione dal sarcofago attuati dal dottor Douglas Derry, collaboratore di Carter, al momento della riscoperta…

Per quanto riguarda la causa di morte del faraone, come si è visto, le sue attività cliniche tracciano un quadro complessivo decisamente critico e sicuramente alcuni dei disturbi di cui soffriva, tra loro sommati, potrebbero essere stati responsabili di infiammazioni cumulative e immuno-soppressive che resero fatale un’infezione malarica. Non è stato però possibile formulare una diagnosi univoca della causa di morte, ma solo ipotesi di concause.

Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, modello raffigurante il giovane faraone, ©Lorena Cannizzaro
Mostra Tutankhamon ©Lorena Cannizzaro
Tutankhamon - Viaggio verso l'eternità, modello raffigurante il giovane faraone e lo stato di conservazione della sua mummia a confronto, ©Lorena Cannizzaro

Nel caso di Tutankhamon, trovandosi il cuore a sinistra, potrebbe essere stato così danneggiato che si preferì asportarlo. Il corpo poi presenta lesioni al braccio sinistro, mancanza del bacino sinistro e una frattura esposta nella gamba, che fu riempita di resina durante l’imbalsamazione. Un evento traumatico quindi sembra abbia colpito nella parte sinistra il giovane faraone, causandone la morte.

Il fatto che siano rimaste intatte le ossa delle spalle e la testa di Tutankhamon fa pensare a una morte per lesione da schiacciamento, più che una caduta accidentale, sembrerebbe riconducibile ad un incidente o una morte in combattimento, in quanto le lesioni risulterebbero compatibili con l’essere stato parzialmente travolto dalla ruota di un carro da guerra.

Considerazioni personali

Carissimi ArcheoTravelers ho festeggiato il mio compleanno visitando proprio questa bellissima mostra che mi ha veramente emozionata.

L’allestimento con il suo gioco di oscurità e luce è sicuramente d’impatto, inoltre la riproduzione di alcuni ambienti della tomba permette realmente di immergersi nell’epoca della scoperta di questa famosissima tomba.

Mi è piaciuto tantissimo “spiare” all’interno del vano ospitante l’anticamera, e scorgere nella semioscurità gli splendidi elementi del ricco corredo presenti al suo interno. È stato proprio come trovarsi nei panni di Carter nell’attimo in cui scorgeva per la prima volta i tesori che si trovavano in questa straordinaria sepoltura.

Anche camminare all’interno della camera funeraria è stato emozionante, accompagnata dalla voce di Carter stesso, interpretato da Bruno Santini, il cui ologramma, presente in vari punti delle sale, realizzato da Image Project, non è mai risultato invadente o fastidioso, ma anzi si è dimostrato un piacevole accompagnatore durante l’intera visita.

Ma non solo, per rivivere ancora di più il ritrovamento ho indossato il visore VR e un controller touch per mano, e mi sono così immersa nell’applicazione di realtà virtuale, realizzata da Unsquare Life. Con la mano sinistra mi sono ritrovata a reggere una fiaccola che mi permetteva di far luce intorno a me (bellissimo il riflesso della fiamma sulle parti riflettenti dei vari oggetti), mentre con l’altra o distruggevo pareti con l’ausilio di un utile piccone, o acquisivo informazioni sui manufatti presenti nei diversi ambienti.

L’esperienza è stata alquanto interessante. Ho disceso i famosi sedici gradini che portano al corridoio della sepoltura, ho picconato senza pietà la parete che mi divideva dall’anticamera, ho potuto ammirare a 360° il suo ricco contenuto, per poi proseguire verso la camera funeraria e i vani del cosiddetto tesoro e dell’annesso. Ho potuto tenere virtualmente in mano alcuni oggetti e allo stesso tempo sentire le utili informazioni fornite da Carter sul loro riguardo.

Consiglierei di visitare questa mostra? Certamente sì. A me è piaciuta moltissimo. L’ho trovata alquanto affascinante e adatta sia a un pubblico di giovanissimi quanto di adulti.

Oltre all’ologramma rappresentante Carter, ulteriori informazioni sulla scoperta, la sepoltura e gli elementi di corredo, sono acquisibili grazie ai vari pannelli e alle didascalie bilingue (ita-en). Ho trovato molto interessanti le “pillole di approfondimento” presenti durante tutto il percorso espositivo. Si tratta di mini approfondimenti riguardanti tante piccole curiosità inerenti i vari manufatti e la vita del faraone, tutte da leggere, da non perdere, credetemi!

L’esperienza è stata realmente un viaggio nel passato. L’intento alla base della mostra del resto è lo stesso che mi sono prefissata nel momento stesso in cui decisi di inaugurare il progetto ArcheoTravelers.

Viaggiare nel passato, alla scoperta delle varie curiosità storiche e archeologiche, dei diversi siti e ritrovamenti per avvicinare le persone al mondo dell’archeologia, questa è l’anima di ArcheoTravelers. Ed è proprio questo il medesimo intento che promette e rende possibile questa bellissima mostra incentrata sulla figura di Tutankhamon. Un viaggio verso l’eternità, materiale e immateriale, alla scoperta di questo giovane e sfortunato faraone, della sua tomba e del tesoro rinvenuto in essa che lo ha reso immortale.

Consigli di lettura

We earn a commission if you make a purchase, at no additional cost to you.
We earn a commission if you make a purchase, at no additional cost to you.
We earn a commission if you make a purchase, at no additional cost to you.

Per ulteriori consigli di lettura relativi alla storia e all’archeologia dell’Antico Egitto vi rimando alla vetrina Amazon che ho destinato a questa tematica.

In qualità di Affiliato Amazon riceverò una piccola percentuale di guadagno dagli acquisti idonei. Comprare i prodotti tramite i precedenti link è un modo per supportare il progetto ArcheoTravelers, così da poter implementarne sempre di più i contenuti. Ringrazio di cuore chiunque deciderà di supportarmi tramite questa iniziativa.

Informazioni sulla mostra

Formatesi presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e la specialistica-magistrale in Storia del Patrimonio Archeologico e Storico-Artistico, si è specializzata all’Università degli Studi di Milano diplomandosi in Beni Archeologici. Libero professionista, si occupa di archeologia informatica e virtual heritage, allestimenti museali, grafica 2d e prodotti multimediali applicati ai Beni Culturali. Collabora con diversi enti pubblici e privati nell’ambito di progetti relativi la ricerca, valorizzazione, comunicazione e promozione dei Beni Culturali. Si occupa della creazione di percorsi culturali relativi all’intera Penisola italiana e dello sviluppo di contenuti (creazione di testi e produzione fotografica) per pubblicazioni cartacee e virtuali. Tra i suoi interessi di studio si hanno lo sviluppo di nuove tecniche e mezzi di comunicazione per la valorizzazione dei Beni Culturali e l’evoluzione della simbologia del potere tra Tardoantico e Altomedioevo.

- Share this Article -
error: