Il Thermopolium, il fast food degli antichi Romani
Formatesi presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e la specialistica-magistrale in Storia del Patrimonio Archeologico e Storico-Artistico, si è specializzata all’Università degli Studi di Milano diplomandosi in Beni Archeologici. Libero professionista, si occupa di archeologia informatica e virtual heritage, allestimenti museali, grafica 2d e prodotti multimediali applicati ai Beni Culturali. Collabora con diversi enti pubblici e privati nell’ambito di progetti relativi la ricerca, valorizzazione, comunicazione e promozione dei Beni Culturali. Si occupa della creazione di percorsi culturali relativi all’intera Penisola italiana e dello sviluppo di contenuti (creazione di testi e produzione fotografica) per pubblicazioni cartacee e virtuali. Tra i suoi interessi di studio si hanno lo sviluppo di nuove tecniche e mezzi di comunicazione per la valorizzazione dei Beni Culturali e l’evoluzione della simbologia del potere tra Tardoantico e Altomedioevo.
6 commenti
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Andrea
Salve,
Articolo ben scritto e interessante. Segnalo però un errore. Su Asellina. Asellina era una delle ancellae che servivano al banco non la proprietà… la cosa del resto è ricavata dal manifesto elettorale accanto.
Tra la bibliografia, rintracciabile segnalo anche quanto scritto sul sito ufficiale di Pompei.
http://pompeiisites.org/sito_archeologico/thermopolium-di-asellina/
Lorena Cannizzaro
Gentile Andrea, sono molto contenta che l’approfondimento le sia piaciuto e la ringrazio tantissimo per il commento, mi permette di poter raccontare qualcosa di più sui thermopolia e in particolar modo su quello di Asellina.
È vero, sul sito di Pompei viene riportata una delle diverse versioni al riguardo, ma non è la sola. Secondo alcuni studiosi Asellina era la tenutaria, proprio da quanto traspare da una delle iscrizioni elettorali presenti in facciata, quella in favore di un candidato al duovirato tale Gaio Lollio Fusco. Questa riporta:
C LOLLIUM FUSCUM IIVIR(UM)… ASELLINAS ROGANT NEC SINE ZMYRINA
“le aselline (=ancellae di Asellina), compresa Smirina, chiedono l’elezione di Gaio Lollio Fusco come duoviro”
Secondo alcuni studiosi, tra cui Matteo Della Corte, le fanciulle si facevano chiamare “aselline”, sia in onore della tenutaria… sia per richiamare il simbolismo sessuale legato all’asino.
Interessante è anche notare che grazie ai nomi delle ragazze presenti sulle pareti, si può dedurre la loro possibile origine straniera: la greca Egle, l’orientale Smirna, l’ebrea Maria.
Sperando di fare cosa gradita, le riporto alcuni dei testi sull’argomento:
A. Ciarallo – B. Vernia, Conservare il cibo da Columella ad Artusi. I Luoghi della conservazione, Pisa 2009.
A. Cooley, Pompeii, Londra 2004.
E. La Rocca, M. de Vos, A. de Vos, Pompei, Milano 1981.
M. Della Corte, Case ed Abitanti di Pompei, Napoli 1965.
P. Zanker, Pompei, Società, immagini urbane e forme dell’abitare, Torino 1993.